Lei si chiama Rachel Yankey ed è una delle calciatrici professioniste più importanti d’Inghilterra. A dimostrarlo ci sono i numeri e le medaglie in bacheca. Ad oggi, quando ha 33 anni ed è ancora in piena attività, ha vinto decine di trofei nazionali, due Coppe del Mondo, tre Campionati Europei ed è membro dell’Ordine Britannico, Mbe, un’onorificenza conferita a chi è capace di distinguersi nel Paese.
Rachel Yankey, le foto della fuoriclasse del calcio femminile inglese
La numero 11 dell’Arsenal e della Nazionale inglese ha raccontato alla BBC come è nata la sua passione per il calcio e soprattutto come è stato complicato coltivarla. La calciatrice, che ha origini ghanesi, ha svelato che da piccolina dovette fingere di essere un maschietto per poter giocare in una squadra locale.
Per farlo decise di immedesimarsi nella parte fino in fondo (o quasi), arrivando anche a radersi i capelli provocando incredula disperazione nell’animo della mamma.
Ho sempre giocato a pallone e quando due amici si sono iscritti ad una scuola calcio ho deciso che avrei voluto seguirli. Certo da bambini non immaginavamo che le ragazze non potevano giocare a calcio. A quel punto abbiamo deciso insieme che mi sarei chiamata Ray.
Ray infatti non è altro che l’acronimo di Rachel Aba, il suo vero nome. Il trucchetto durò per ben 2 anni. Poi, una volta scoperto che si trattava di una femminuccia, la giovane calciatrice ha iniziato la sua carriera nel calcio femminile.
Dove si è imposta con grande fermezza (è peraltro la giocatrice con più convocazioni in Nazionale). Ora di appendere gli scarpini al chiodo non ci pensa minimamente:
Chi sono io se non ho il calcio ? Io davvero non lo so.
La sua bella storia si conclude con uno sguardo al futuro. Rachel già da oggi si dedica ai più giovani con la Rachel Yankey Football Programme, insegnando non solo a calciare un pallone ma anche a lavorare in squadra e a rispettare una equilibrata dieta alimentare. Insomma, sarà ancora nel calcio il futuro per chi oggi non deve più nascondere la sua identità.
Anche perché “sono molto grata al calcio per ciò che mi ha dato ed ora è il momento di restituire il favore”.
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